Una menzione speciale merita questo gioiello architettonico di Mario Botta incastonato nelle colline con lo sguardo al mare… ne sono ancora incantata… Ci capitai nel 2012 durante un piovosissimo ponte del 1° maggio e da allora non manco di tornarci ed accompagnarci gli amici. Una cantina all’ avanguardia che eppur si fonde armoniosamente con il paesaggio intorno. Prenotazione visita guidata alla cantina obbligatoria http://www.petrawine.it/
Un viaggio nella storia dell’Aglianico del Vulture, nelle sue antiche radici, un vitigno conosciuto e coltivato fin dai tempi degli Antichi Greci.
Nel mio viaggetto in Basilicata non potevo tralasciare la conoscenza con questo grande vino rosso… l’Aglianico del Vulture.
L’occasione è avvenuta a Rionero in Vulture, con una visita guidata e degustazione a Le Cantine del Notaio, un’azienda votata alla sola coltivazione di questo vitigno, che negli anni è riuscita a valorizzarlo nel mondo enologico.
Un viaggio nella storia dell’Aglianico del Vulture, nelle sue antiche radici, un vitigno conosciuto e coltivato fin dai tempi degli Antichi Greci.
Uno scenario suggestivo quello delle antiche grotte scavate nel tufo nel 1600 dai frati francescani, dove trovano la perfetta temperatura per riposare le barriques.
Oltre all’Aglianico del Vulture DOC Rosso, l’azienda produce anche Basilicata IGT Rosso e Bianco (secco e dolce) e Rosato e completa la sua gamma con spumanti e grappe.
Un ringraziamento speciale a Luana che ha guidato la visita con professionalità, simpatia ma soprattutto tanta passione!
Un altro intenso giorno attraverso questa stupenda regione… Deep Inside… Basilicata!! Inizio dal Lago di San Giuliano, Riserva Naturale Oasi WWF a pochi km da Matera. Le rive sono coperte di un tappeto di erba verde che sembra appena tagliato, mi spiegheranno poi che sono le pecore a brucarlo così… altro che tosaerba!!! Mentre bivacco al sole sulla riva, incontro un nonno con nipotino che passeggiano, ed incuriosito da una ragazza sola, con la tipica gentilezza degli anziani, mi attacca bottone. Nel mentre arriva un gregge di pecore che ci passa tutto intorno e prosegue il suo cammino. Arriva anche il pastore, amico del nonno, soliti convenevoli, tira fuori un thermos di caffè, dei bicchierini di plastica e ce lo offre. Mi fanno tantissime domande sulla mia città, sul Nord, ma a mia volta sono incuriosita da loro… non parlano dialetto, ma in italiano corretto e forbito e con poco accento… infatti, il nonno è un professore in pensione, mentre il pastore ha studiato Legge, era avvocato, ma ha preferito tornare alla vita dei suoi avi… lezioni di vita. Touchée!
Proseguo, mi fermo a Miglianico, giratina in piazza ed intorno al Castello del Malconsiglio (chiamato così perché qui è avvenuta la congiura dei Baroni del 1485 contro gli Aragonesi) ma è chiuso (è l’ora di pranzo…), mi rimetto in moto.
Da qui inizio a studiare le varie strade provinciali che mi porteranno a Melfi entro sera. SP8 poi SP del Fondo Valle Basentello + SP Val Fosso Acqua di Lucania + SPexSS96 fino a Irsina, altra chicca arroccata su un cucuzzolo tufaceo. Sono innamorata persa di queste colline e di ogni paesino arroccato sul tufo; la mente si libera e fa spazio.
Continuo sulla SP96, la strada inizia a salire, all’orizzonte il Vulture si fa sempre più nitido; passo da Oppido Lucano e sulla SS169 arrivo a Pietragalla (circa 800 mt slm) dove mi fermo a vedere gli antichi palmenti. Sono antichissime costruzioni rurali dove avveniva la pigiatura dell’uva per produrre il mosto. Non a caso sto entrando in terra di vini, nello specifico di un grande rosso, l’Aglianico del Vulture DOC, ottenuto dal medesimo vitigno e da alcuni chiamato il Barolo del Sud.
Sulla strada trovo Castel di Lagopesole, visto che Miglianico era chiuso, mi tolgo le voglie di storia e cammino dove Federico II amava ritirarsi (uno dei miei personaggi storici preferiti).
Arrivo a Melfi al B&B Le Camelie, giusto il tempo di prendere possesso della camera (grande e confortevole) che il tempo stringe e riparto per Venosa, la presunta città di Orazio che mi era rimasta fuori dal percorso ed a cui ho potuto dedicare solo poche ore. Un peccato, perché tra vedere e fare, valeva la pena decisamente di più. Arrivo in città in un’allegra sera di agosto, con spettacoli in piazza ed una bellissima luna piena ad accompagnarmi.
Rientrando a Melfi al B&B, mi fermo a comprare dell’acqua ad un baracchino e nell’accostarmi al marciapiede esplode una gomma della macchina… il rumore attira la gente che era li nei dintorni… il luogo si rivela essere il posto delle sagre e dei concerti del paese e ne era appena finito uno… volenterosi soccorritori per fortuna non sono mancati!! Racconto brevemente la mia storia, che volevo prendere solo dell’acqua, andare a fare due foto al castello e poi a nanna… Francesco “O’Cines” e Pietro “l’Assessore” prendono in mano la situazione: chiamano a rapporto dei ragazzi più giovani per spostarmi l’auto dove non intralci, mi danno l’acqua, un po’ di cocomero in vaschetta, obbligano altri a portarmi al castello per le mie foto e poi al B&B. L’indomani mattina avremo risolto il problema della gomma. Organizzazione Top!! Grazie ancora a tutti i ragazzi che mi hanno aiutata!!
DAY 4
Anche grazie al proprietario del B&B, che mi ha accompagnata da un gommista ed a recuperare il mezzo, con una spesa minima ed in poco tempo risolviamo il dramma gomma e tutta contenta, di nuovo padrona della mia libertà di movimento, me ne vado a Rionero in Vulture, dove avevo la prenotazione per la visita e la degustazione a Le Cantine del Notaio … un viaggio nel magico mondo del vino, fin nelle sue antiche radici, nel suggestivo scenario delle cantine scavate nel tufo secoli or sono. Un ringraziamento speciale a Luana che ha guidato la visita con professionalità, simpatia ma soprattutto tanta passione!
Finisco il tour che è l’ora di pranzo e mi consigliano di andare a fare un giro ai laghetti vulcanici di Monticchio, incastonati nel massiccio del Vulture. Passeggio intorno al più piccolo, appena 1km di circonferenza… Natura, silenzio, pace nel verde dei boschi che mi circondano… una perfetta cartolina di saluti…
Con immenso dispiacere il mio viaggio Deep Inside Basilicata finisce qui, un arrivederci sincero e grato, quasi commosso (sarà il vino 😉 ) a queste terre ed ai suoi abitanti. Quattro giorni intensi e stancanti, ma allo stesso tempo rigeneranti, spesso distaccata dal mondo per riprendere contatto con il mio. Deep Inside.
Arrivederci Basilicata!
A me.
Agosto 2016
Silvia Rossi
E non le fai delle altre tappe risalendo l’Italia verso Firenze?? Dove? Cosa? seguitemi… 🙂
Lo dico sempre che fare la turista in casa è meraviglioso, godersi tutta questa bellezza senza lo stress della quotidianità… staccare e provare a fare finta di non essere del luogo… ed è possibile perché mi meraviglio sempre!!
Questa volta l’ occasione l’ha creata un’amica, che per festeggiare un evento speciale, ha riunito a Firenze una decina di amici arrivati da varie parti d’Europa e d’Italia, organizzando l’intero weekend. A me solo gli onori della “padrona di casa”.
Il ritrovo, nonché base dei giorni successivi, è la Residenza d’ Epoca Torre dei Lari, un’antica villa in zona Bellosguardo. La camera “Forte Belvedere” la dice tutta sulla vista, poi colazione in giardino, piscina con angoli idromassaggio… assolutamente inserito nella mia lista “da consigliare”.
Il programma del sabato:
in mattinata visita a la Fattoria Le Filigaresulle colline nei dintorni di San Donato, con pranzo e degustazione: conoscevo già i suoi vini ma non avevo mai visitato la tenuta e la cantina. Un delizioso borgo su un poggio da cui si ha una splendida vista su vigneti ed oliveti che compongono il panorama. Avevamo prenotato un pranzo “light” (**) con degustazione vini, che Alessandro (il proprietario) ci ha spiegato nei dettagli, ampliando il racconto con aneddoti e storie del territorio. (**) date le altissime temperature di questo luglio 2017, un pranzo toscano tipico era inaffrontabile… ci siamo “limitati” a: taglieri di salumi e formaggi a km.0, bruschette al pomodoro, crostini di fegatini, fettunta… Dopo il pranzo Alessandro ci ha guidato nella visita alla cantina, che non è proprio “di design” come altre più blasonate, ma proprio per questo “vera”, trasmettendoci tutta la sua passione.
pomeriggio SPA al Castello del Nero con aperitivo vista colline: coccole per corpo e mente che ogni tanto dovemmo regalarci… per chi ama questo genere di cose è sicuramente una struttura da provare.
cena in centro a Firenze, poi birretta/drinks in Piazza Santo Spirito, la più viva che c’è negli ultimi anni.
Il programma della domenica:
degustazione e aperitivo all’ Enoteca Falorni a Greve: ormai una tappa fissa, il posto è molto bello e mi diverto io stessa a degustare nuovi vini nonché a far conoscere i classici ai miei amici stranieri.
Pranzo alla Macelleria Falorni (sempre a Greve): sono rimasta piacevolmente soddisfatta sia dalla simpatica formula che ordini tipo gastronomia alla cassa poi ti servono al tavolo, sia dalla qualità dei prodotti.
Sulla via del ritorno, un caffè a Piazzale Michelangelo e per finire, un brindisi sul roof top del Grand Hotel Minerva.