Gallery fotografica di una mezza giornata passata a scorrazzare tra i templi di Ayutthaya.
Ad un’oretta circa da Bangkok (dipende dal traffico) ci si lascia alle spalle il delirio della metropoli per immergersi in un’oasi di storia, arte, cultura e spiritualità, alla ricerca del Thai Mood.
Gallery fotografica di una mezza giornata passata a scorrazzare tra i templi di Ayutthaya. Thai Mood work in progress.
Alla ricerca del Thai Mood: a zonzo tra Koh Tao, Koh Samui, Koh Phangan
Dopo quasi due settimane di città, templi e giungla è giunto il momento delle isole, volutamente lasciate per ultime per godersele e fare il pieno di relax prima del rientro. Per provare a risparmiare un po’ di soldi ho in realtà perso molto tempo negli spostamenti, ma fa parte del viaggio, sono quelle vicissitudini che lo rendono più corposo.
Come quando, dopo un’intera giornata da Chiang Rai a Chumpon (tra aeroporti, taxi, aliscafi, minivan, ect), arrivi all’ “hotel” (una casa appena ristrutturata in mezzo a cantieri in corso) alle 11pm: tutto buio, in mezzo al niente e nessuno a cui chiedere… solo un’altra coppia di backpackers ed un cane (come milioni a giro per il paese)… chiamo il numero di tel sulla prenotazione, mi rispondono “ten minutes” e poco dopo arriva una signora in motorino che con nonchalance apre le porte, ci da due indicazioni a gesti e con poco inglese, e se ne va. La mattina dopo, alla luce del giorno, realizzo di trovarmi in una zona nuova in piena costruzione e che la strada più corta per arrivare al porto è via spiaggia…
Koh Tao: hotel direttamente sulla spiaggia di Sairee Beach. Consiglio di fare il giro dell’isola in barca, di solito un’escursione di una giornata che includa una sosta a Koh Nang Yuan ed il suo istmo di sabbia bianca; salite fino alla cima della collinetta per la foto di rito. Le barche effettuano soste apposite per permettere di fare snorkeling in una moltitudine di pesci e coralli coloratissimi! Sole e Monsoni si sono alternati equamente facendomi godere di questo paradiso dove avrei dovuto dedicargli un paio di giorni in più. Siamo in pieno agosto e Sairee Beach è pressoché vuota… un sogno!! Di sera invece si anima, la musica si alza ed i barrettini si riempiono di gente. Drink vista mare con spettacoli acrobatici dei giocolieri del fuoco… il Thai Mood potrebbe essere qui 😉
Koh Samui: i miei più sentiti ringraziamenti al barrettino “Freedom” sulla spiaggia di Lamai, proprio accanto al resort, il Seaview Paradise Beach and Mountain Holiday Villas Resort. . 😉 Bella anche la spiaggia di Chewang ma un po’ troppo affollata ed “attiva” per i miei gusti, come del resto un po’ tutta l’isola che offre attività di tutti i tipi. Bellissimo il Mu Ko Ang Thong National Marine Parke la vista dell’arcipelago dal View Point (vale la scarpinata).
Koh Phangan: scelta sia per completare il giro di questo gruppo di isole, che per immensa curiosità verso il Full Moon Party con cui ho fatto coincidere le date. Anche qui un sincero grazie ad il Bamboo Bar vicino al resort (The Great Escape) che è stato veramente amichevole 😉 Il Full Moon party è una bella idea commerciale, migliaia di ragazzi/e da tutto il mondo riuniti sotto la luna piena (esiste anche l’Half Moon Party), organizzazione certosina con tanto di “sleeping area” (o area collasso) dove puoi lasciare l’amico/a disagiato di turno (o essere lasciato/a) su dei comodi tappeti sotto lo sguardo vigile di infermieri della Croce Rossa. Koh Phangan è l’isola che più mi è piaciuta per il suo aspetto selvaggio, peccato per i Monsoni che invece non me l’hanno fatta godere al 100%…
Alla ricerca del Thai Mood: al Nord, Chiang Mai e Chiang Rai
Finalmente al Nord, la parte più attesa del viaggio in Thailandia, alla volta di antiche culture e civiltà, nel crocevia dei commerci asiatici del Golden Triangle, nel triplo confine tra Thailandia, Myanmar, Laos. Alla ricerca del Thai Mood tra Chiang Mai e Chiang Rai.
DAY 4 Chiang Mai
La cittadina di Chiang Mai ha una storia centenaria alle spalle, con il suo mix di culture e tradizioni che le dona il tocco di “vero Thai”. La cinta muraria con il fossato pieno d’acqua (e di pesci gatto) ti riporta indietro nel tempo ed il paesaggio rurale intorno alla città ne amplifica la sensazione. E’ allo stesso tempo vivace e moderna, piena di attività turistiche. Mi perdo in ogni mercato, faccio scorta di olio di cocco, inizio a forse a sentire il Thai Mood? Da non perdere il Somphet market con specialità Thai del nord.
Mattinata un po’ buttata: prima mi prende bene l’idea di andare al Tiger’s Temple a coccolare un tigrotto… ma una volta arrivata lì i sensi di colpa hanno preso il sopravvento. Non pago per far drogare animali che in natura mi vedrebbero come uno spuntino. E niente, nel mentre il tassista se n’è andato, mi trovo nel nulla e non so come tornare in città… Mi avvio a piedi, chiedendo l’autostop… si fermano due ragazze ed anche se nessuna delle due parla inglese, ci siamo capite e sono state così gentili da portarmi fino alla fermata di un mini bus collettivo che porta in città.
Come partiamo i Monsoni si ricordano che è la loro stagione… il loro momento… e con tutta la loro arroganza rovesciano in pochi minuti il diluvio universale. Ma io sono al riparo su questo “mini bus”, i Thailandesi mi guardano curiosi e mi sorridono, trasmettendomi tranquillità (fuori fiumi d’acqua, senza metafore).
DAY 5 Chiang Mai
La giungla chiama, è li, appena fuori dalla città, finite le risaie, si inerpica sulle montagne avvolte nelle nubi d’acqua di questa stagione. Trovo un tour in giornata che comprende varie attività, dalla passeggiata sull’elefante (mai più lo giuro!!poveri elefanti…), al rafting, al trekking tra le risaie e nella giungla fino ad una cascata e visita ad una Butterfly Farm. Il sole ad un certo punto fa capolino tra le nuvole della mattina regalandomi un gran finale di giornata!! Finalmente in totale connessione con la natura!
DAY 6 Chiang Rai
Arrivo a Chiang Rai nel pomeriggio, dopo circa 4 rilassanti ore di autobus tra panorami di risaie e giungla lungo la strada.
La cittadina di per sè non è molto interessante, gli obiettivi erano il White Temple (Wat Rong Khun)ed il Golden Triangle, che ho incluso in un’ escursione in giornata, che comprendeva anche il Black Temple (Baan Dam), Mae Sae al confine con il Myanmar e la Fish Cave. Sul White Temple e la fantasia del suo autore rimango ancora incantata a guardare le foto ed ogni suo singolo sfavillante dettaglio di bianco ed argento, invece al Black Temple, sono rimasta indignata dalla collezione di pelli e corna di animali esposta in bella vista ed dal piccolo zoo nel parco. Non è proprio ciò che mi piace ammirare.
Il confluire dei fiumi Ruak e Mekong segna il triplice confine tra Thailandia, Myanmar e Laos, disegnando così il Triagolo d’Oro, una delle più vaste zone del mondo di produzione di oppio. Un simpatico museo racconta la storia di luoghi.
Mae Sae, è il punto più a nord di tutta la Thailandia, cittadina di confine alle prese con una dogana molto trafficata. Mi fermo giusto per un piccolo shopping, i prezzi sono la metà che a sud!!
Ultima tappa ma carinissima, la Fish Cave, immersa nel verde a ridosso della montagna, ovviamente con il suo tempio, il laghetto pieno di carpe e pesci gatto, scimmie intorno a me (in dotazione un bastone per scacciarle ma non ce n’è bisogno), una bella scalinata ai rifugi dei monaci eremiti. Thai Mood?
A me, che ho fortemente voluto vedere il Nord. Perchè la Thailandia non è solo isole e mare 🙂
Gallery fotografica di una mezza giornata passata a zompettare tra i templi di Ayutthaya.
Ad un’oretta circa da Bangkok (dipende dal traffico) ci si lascia alle spalle il delirio della metropoli per immergersi in un’oasi di storia, arte, cultura e spiritualità. Pure Thai Mood!
Gallery fotografica di una mezza giornata passata a scorrazzare tra i templi di Ayutthaya. Thai Mood work in progress.
Dal Tha Tien Pier vicino all’hotel, partono le gite in barca per i canali (chiamati klongs) di Thonburi, sulla sponda ovest del fiume (capitale del regno nella seconda metà del ‘700) che pur essendo ormai inglobata nella stessa Bangkok, riesce a mantenere ancora un’aria d’altri tempi. Un netto contrasto con i grattacieli dei quartieri più moderni che si stagliano sullo skyline. Un modo diverso per vedere una delle tante facce della città e per scoprirne l’autenticità, nelle case di legno a palafitta (che alcune ti domandi come facciano a stare su) e nelle scene di vita quotidiana che scorrono ed intrecciano i loro destini con le acque stesse di quei canali. Sulle rive dei klongs si alternano case moderne, bellissime case in legno in stile Old Thai, palafitte, ruderi, templi, serre di orchidee; si incontrano monaci, venditori “naviganti”, varani e moltitudini di pesce gatto.
Klongs Map
il capitano
a giro per i canali
Monks
Bye!
hello!
palafitte…
a giro per i canali
pescano…
a giro per i canali
childrens
vivaio di orchidee
a giro per i canali
a giro per i canali
thousand of cat fish!!
varano
case
venditrice
a giro per i canali
varano
a giro per i canali
posto barca
canals art
pier
a giro per i canali
a giro per i canali
a giro per i canali
a giro per i canali
a giro per i canali
a giro per i canali
a giro per i canali
a giro per i canali
a giro per i canali
Attraverso di nuovo il fiume con un’altra barca/chiatta che fa su e giù tra le sponde per arrivare al Wat Arun, purtroppo parte era in restauro ma valeva assolutamente la pena. (Ho letto che i lavori sono terminati ed il tempio è stato restituito all’antico splendore).
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
ring the bell at Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
il battello…
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Wat Arun
Bangkok era chiamata la Venezia dell’Est prima che cemento e grattacieli prendessero il sopravvento, ma il fiume è tutt’ora un’importante arteria della circolazione cittadina, dove incessantemente centinaia di imbarcazioni lo attraversano in tutte le direzioni.
Prendere i battelli come mezzo di trasporto è divertente, devi essere veloce a scendere e salire, fare attenzione alla fermata giusta: meno male che i Thailandesi sono gentilissimi e più di una volta vedendomi confusa sono intervenuti per chiedermi dove dovessi andare.
Vado poi a perdermi per ChinaTown ed a meravigliarmi e/o inorridirmi ad ogni cosa (dipende da cosa) Realizzo così che quella di NY non è niente di paragonabile. Dal ristorante specializzato in pinne di squalo, ai negozi di frutta locale con montagne di durian (frutto puzzolentissimo che loro amano), cibi sconosciuti in genere…
BKK_ChinaTown
BKK_ChinaTown
BKK_ChinaTown
Shark specialities BKK_ChinaTown
Shark specialities BKK_ChinaTown
BKK_ChinaTown
BKK_ChinaTown
BKK_ChinaTown
BKK_ChinaTown
Food specialities BKK_ChinaTown
Food specialities BKK_ChinaTown
Durion fruit BKK_ChinaTown
BKK_ChinaTown
BKK_ChinaTown
E’ il compleanno della Regina e la città si prepara a festeggiarla: decorazioni come fosse Natale e l’immagine di Sua Maestà che ti osserva ovunque… in realtà sarà lei a farmi un regalo: fuochi d’artificio dalla camera con vista. Happy Birthday Your Grace, thank you for sharing!
Bangkok & Ayutthaya, Chiang Mai, Chiang Rai & The Golden Triangle, le isole di Ko Tao, Ko Samui, Ko Phangan (con Full Moon Party). Tre settimane di aerei, autobus, taxi, pick up, tuk tuk, aliscafi, motorino, elefante ed autostop.
Mille mondi in un uno: dalla megalopoli di Bangkok (con tutti i suoi infiniti mondi all’interno) alle risaie ed alla giungla del nord, alle famose (e inflazionatissime) isole.
Mondi nuovi per me! Il primo sbarco sul continente asiatico, lo “smiling country”, patria del Buddismo, storia, cultura, giungla, spiagge e mare da sogno…what else?
DAY 1
Ma iniziamo da Bangkok. Volo con Aeroflot, la temperatura a bordo della compagnia di bandiera russa rispecchia gli standard siberiani e fuori dall’aeroporto di Bangkok mi accoglie un caldo-umido che non è troppo diverso da quello di Firenze di quell’agosto 2015. Così come il traffico 😉
Avevo prenotato una guest house nella Old Bangkok (The Royal Thatien Village) dove mi hanno dato una camera con vista praticamente davanti al Wat Pho! Molto carino, tutto in legno ed il solo fatto di togliersi le scarpe e di lasciarle nella scarpiera in fondo alle scale prima di salire in camera già mi piaceva!! Mi lasciava perplessa solo la finestra tra il bagno e la camera (…).
Il mio ormai collaudato metodo anti jetleg è fare di tutto per ignorarlo: fare il possibile per riuscire ad arrivare a sera e crollare ad un orario che non mi svegli poi nel cuore della notte. Ed è solo mattina presto… Lascio la borsa, colazione con riso e curry verde (…) nel locale sotto l’albergo e parte il tour esplorativo.
Subito immersione spirituale al Wat Pho, il principale centro religioso di Bangkok. Nonostante la moltitudine di turisti è impressionante come i monaci non si distolgano dalla preghiera e le attività dentro ai templi continuino indisturbate. Rimango totalmente rapita dalle decorazioni, stucchi, specchi, mosaici che ricoprono completamente i templi, chedi e stupa vari, avrei voluto fotografarne ogni singolo dettaglio. Mi immagino le migliaia di artigiani che si sono dedicati alla realizzazione di queste meraviglie.
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Rientro in hotel per una pausetta, poi di nuovo fuori a girellare lungo il fiume Chao Phraya, tra i negozietti di medicina orientale ed al Tha Tien market con banchini di street food colmi di cibi mai visti. Continuando, arrivo fino al Tha Prachan Pier Market pieno di oggetti di design e di installazioni artistiche degli studenti della vicina università. Infiniti micromondi. Rientro in hotel con un Tuk Tuk, da ora lo prenderò svariate volte. Ogni spostamento è un’esperienza che parte dalla negoziazione del prezzo all’ arreggersi bene in curva per evitare di essere sbalzato fuori!
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Per i più romantici consiglio un aperitivo all’ Amorosa, non proprio tipico Thai ma con terrazze che affacciano sul fiume davanti al bellissimo Wat Arun che con l’illuminazione notturna è ancora più suggestivo. Arrivo fino a Khaosan Road e lo scenario cambia radicalmente: dalla tranquillità di qualche strada prima, al delirio totale di questa via totalmente dedicata ai turisti. Folle di stranieri, locali con musica altissima che fanno a gara tra di loro a chi la spara più alta, street food (e vai col primo Pad Thai di una lunga serie), bancarelle di ogni tipo, centri massaggi direttamente in strada… e perché non provare?